Aula capitolare
Considerata dai critici la più bella tra quelle costruite dai Cistercensi in Europa, l'aula capitolare è il luogo più importante dell'abbazia dopo la chiesa.
Qui la comunità monastica si raduna ogni giorno per ascoltare il martirologio e un capitolo della Regola di san Benedetto consurtudine da cui prende il nome di "Aula del Capitolo". In questa sala, la comunità elegge, con votazione segreta, il proprio abate e ne ascolta le conferenze spirituali, ammette i postulanti alla vestizione dell'abito monastico, si riunisce per la discussione dei problemi più importanti durante la quale ogni monaco, nella carità e nel rispetto reciproco, espone la propria opinione. Nell'aula capitolare, infine, aveva luogo un tempo il cosiddetto capitolo delle colpe, l'atto con cui i monaci si accusavano davanti ai confratelli, delle mancanze commesse contro le prescrizioni della Regola di san Benedetto per riparare al cattivo esempio e per chiedere il perdono dei fratelli.
Si accede da un bel portale ogivale con duplice modanatura ornato da due colonne lisce che sostengono l'arco esterno. Ai lati, due ampie bifore foertemente strombate, decorate da un'alternanza di cornici e colonnine, solo sormontate da una lunetta aperta al centro da una losanga: da queste finestre i fratelli conversi - ai quali non era consentito l'accesso all'aula capitolare - potevano ascoltare il sermone prefestivo dell'abate.
L'interno è ribassato rispetto al chiostro per motivi non solo strutturali, ma anche simbolici: vi si scende, infatti, per confessare le proprie colpe e fare penitenza, per poi risalire perdonati e purificati.
La ripartizione dello spazio interno riflette i criteri di simmetria compositiva, di rigore geometrico e di organicità strutturale propria dell'architettura cistercense: la sala è armonica, elegante, perfetta, quasi uno spartito musicale.
A pianta quadrata, è suddivisa in tre navate e nove campate da quattro pilastri a fascio, cui sono addossate otto snelle colonnine, legate da un cordulo centrale, con capitelli fogliati; dallabaco partono i costoloni delle crociere a tutto sesto e gli archi, a sesto acuto, di cui quelli laterali ricadono sulle pareti con capitelli rastremati.
Le attuali sedie in legno sostituiscono l'antico sedile in pietra a tre ordini realizzato lungo le pareti della sala.
Di recente fattura sono anche il pavimento in cotto e le vetrate istoriate che chiudono le tre monofore della parete verso oriente: esse rappresentano al centro san Benedetto, a sinistra san Roberto di Molesme, promotore nel 1098 del movimento cistercense, e a destra san Bernardo di Clairvaux che ha fortemente contribuito alla diffuzione in Europa dell'ordine cistercense e ne ha permeato, con i suoi scritti, la spiritualità.